Percorsi

BOMARZO E I SUOI MOSTRI

03-11-24
pubblicato da: Giuseppe Campanella
Fondatore di regionando.it regionando.eu regionando.com

Il Sacro Bosco di Bomarzo, il giardino dei mostri costruito da un principe addolorato

Poco fuori Viterbo, esiste un luogo unico, un giardino in cui statue mostruose, sirene, draghi e animali minacciosi accompagnano i visitatori in un mondo fantastico, senza tempo. All’ingresso l’invito ad entrare recita «Voi che per il mondo gite errando vaghi di veder meraviglie alte e stupende, venite qua dove son facce orrende, elefanti, leoni, orsi e draghi».

Percorrendo il cammino si incontrano sfingi, Plutone, il dio degli inferi, un elefante di dimensioni reali, un drago che combatte, una casa pendente in cui il pavimento è a 90° rispetto al soffitto, insomma un luogo che fa perdere l’equilibrio, in tutti i sensi. 

Salendo in cima alla scalinata si trova l’orco, un grande faccione di pietra con la bocca aperta, sulle cui labbra si legge “Ogni pensiero vola” ma la scritta originaria recitava «Lasciate ogni pensiero voi ch'intrate».

Ma che storia si nasconde in questo luogo. Chi l’ha costruito e perché?

Vicino Orsini, principe di Bomarzo, lo fece realizzare a metà del ‘500 dall’architetto Pirro Ligorio "sol per sfogare il core", come si legge in un’iscrizione nel parco: messo alla prova dalla violenza della guerra e dalla prigionia, tornò a casa dopo anni, quando la moglie, Giulia Farnese, morì. Tormentato dal dolore dedicò questo luogo all’amata moglie: dimenticato per 400 anni venne riscoperto da Giancarlo e Tina Severi Bettini, che lo ripulirono, dissotterrando le statue, e alla fine lo aprirono al pubblico. La coppia riposa ora in questo luogo, accanto a Giulia.

TRATTO DA FB 


Giuseppe Campanella
Fondatore di Regionando.it