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L'acquedotto di Zaghouan, Tunisia, costruito durante il regno dell'imperatore Adriano nel 122 d.C., fu un'impresa impressionante di ingegneria romana progettata per incanalare l'acqua da Jebel Zaghouan a Cartagine, coprendo una distanza di oltre 132 chilometri (circa 82 miglia). Questo acquedotto è stato uno dei più lunghi dell'Impero Romano. Nei pressi di Tunisi, i resti di questa antica struttura evidenziano la sofisticata tecnologia idraulica del tempo. 

Intrigantemente, il sistema dell'acquedotto comprendeva una serie di canali sotterranei e archi fuori terra, progettati per mantenere un gradiente costante per un flusso d'acqua efficiente. L'acqua che trasportava giocò un ruolo cruciale nell'approvvigionamento di bagni pubblici, fontane e famiglie private a Cartagine, supportando le estese infrastrutture urbane della città. 

Inoltre, la sorgente dell'acquedotto a Jebel Zaghouan è segnata da un tempio dedicato al dio dell'acqua, Nettuno, che riflette la venerazione dei Romani per l'acqua e la sua importanza per la loro civiltà. Questa antica meraviglia ingegneristica non solo esemplifica l'avanzata comprensione dei Romani dell'idraulica, ma anche la loro capacità di integrare infrastrutture pratiche con significato culturale e religioso.

TRATTO DA FB