Storia

LA SECONDA FATICA DI ERCOLE

2024-09-03
pubblicato da: Giuseppe Campanella
Fondatore di Regionando.it Regionando.eu Regionando.com

Tutto quello che devi sapere sull'Idra...

L'Idra di Lerna era un mostro della mitologia greca, noto per avere molte teste. Ogni volta che qualcuno ne tagliava una, dal moncone ne spuntavano due nuove. Era figlia di Tifone ed Echidna, rispettivamente il padre e la madre di tutti i mostri. L'Idra viveva nel lago di Lerna, nella regione dell'Argolide, nel Peloponneso.

Euristeo, re di Tirinto, inviò il semidio Eracle a uccidere l'Idra di Lerna come seconda delle sue dodici fatiche, imposte per espiare l'uccisione della moglie Megara e dei suoi figli, compiuta in un impeto di follia. Quando Eracle giunse al lago di Lerna, dovette coprirsi naso e bocca con un panno per proteggersi dai gas velenosi che venivano emessi. Dopo essere riuscito ad attirare il mostro fuori dalla sua tana, Eracle tagliò rapidamente una delle sue teste, solo per scoprire con disperazione che al suo posto ne erano cresciute due nuove.

Decise allora di chiedere l'aiuto del nipote Iolao, che suggerì di cauterizzare il moncone con il fuoco non appena una testa veniva tagliata. Così elaborarono un piano: Eracle avrebbe tagliato le teste e Iolao avrebbe bruciato la ferita con una torcia. In questo modo, cominciarono presto a vincere la battaglia.

Era, che aveva allevato il mostro appositamente per uccidere Eracle, inviò un gigantesco granchio in aiuto dell'Idra. Tuttavia, l'eroe lo schiacciò sotto il suo piede. L'ultima testa dell'Idra era immortale, ed Eracle riuscì a distruggerla usando una spada d'oro che gli era stata donata dalla dea Atena. Dopodiché, immerse tutte le sue frecce nel sangue velenoso dell'Idra. Questo si sarebbe rivelato la sua rovina, poiché la Tunica di Nesso, che Eracle indossò inconsapevolmente, era intrisa di quel sangue contaminato, causandogli un dolore insopportabile.

Era trasformò entrambi i suoi mostri morti in costellazioni: l'Idra divenne la costellazione omonima, mentre il granchio divenne la costellazione del Cancro.

TRATTO DA FB 


Giuseppe Campanella
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