Storia

LE MENADI

2024-08-31
pubblicato da: Giuseppe Campanella
Fondatore di Regionando.it Regionando.eu Regionando.com

Le Menadi

 

"Beato chi, protetto dagli dei, conoscendo i misteri divini conduce una vita pura e confonde nel tiaso l'anima, posseduto da Bacco sui monti tra sacre cerimonie. » scrive Euripide e le sue Baccanti aggiungono « Non è sapienza il sapere, l'avere pensieri superiori all'umano. Breve è la vita, chi insegue troppo grandi destini non gode il momento presente. Costumi stolti di uomini dissennati stiano lontani da me »

Le Baccanti, o Menadi, o Bassaridi, erano riunite in gruppi, i tiasi, vestite con pelli animali, con in testa corone improvvisate di edera ma anche di quercia o abete, a seconda delle zone, agitando il tirso, cioè una picca avviluppata dall'edera sulla sommità.

Secondo altri, Euripide compreso, non si trattava di edera ma di una pigna legata con nastri a una grossa canna di palude, per altri ancora si trattava della ferula, la stessa pianta di cui si racconta che Prometeo, rubato il fuoco agli dei per donarlo all'uomo, lo trasportò all'interno di un fusto secco di ferula, accendendo il midollo secco contenuto all'interno.

Ad anni alterni le baccanti si appartavano sulle montagne, con danze, canti, sistri e tamburelli, per celebrare i riti di Dioniso, e lì, si dice, compissero azioni quali ridurre a brani un animale con le mani e mangiarne le carni crude. Non è un caso che tali rituali fossero soprattutto femminili: emarginate dalla vita politica e sociale delle poleis, spesso confinate in casa, le donne potevano in questo modo recuperare la loro autonomia, per quanto temporanea.

La mitologia greca racconta ancora che le Menadi accompagnassero il Dio Dioniso nei suoi viaggi, costituendo anche un reparto del suo esercito nel suo viaggio in India. Dalle Menadi e dal mito di Dioniso trae origini il culto mistico, definito "menadismo", in cui era previsto anche un rituale caratterizzato dalla consumazione di carni crude. 

Menade e Satiro (Particolare di un mosaico di una domus romana. Museo archeologico di Salinas, Palermo).

TRATTO DA FB 


Giuseppe Campanella
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