Storia

PENTESILEA e ACHILLE

2024-08-23
pubblicato da: Giuseppe Campanella
Fondatore di Regionando.it Regionando.eu Regionando.com

PENTESILEA e ACHILLE: la cronaca di un amore feroce spinto fino alla necrofilia.

 

Pentesilea era figlia del dio della guerra Ares e di Otrera, la prima leggendaria regina delle Amazzoni. Essendo “figlia d’arte” mostrò fin da subito uno spirito fiero e guerresco che le sarebbe costato caro: infatti, non appena ereditò il trono dalla madre, Pentesilea si macchiò di un crimine orribile, uccidendo la sorella Ippolita. Secondo alcune versioni del mito, questo sarebbe avvenuto a causa di un incidente di caccia, ma secondo un’altra e più accreditata variante, l’assassinio fu la conseguenza letale di un tafferuglio scoppiato durante le nozze tra Fedra e Teseo. 

Per effetto del delitto commesso, intenzionale o involontario, Pentesilea venne perseguitata dalle Erinni, vendicatrici implacabili dei delitti contro i familiari. Come se non bastassero i graffi del rimorso, Pentesilea era odiata dalla dea Afrodite che le aveva scagliato contro una maledizione atroce. Non si hanno notizie univoche sul motivo di tanto odio: forse la dea detestava Pentesilea perché aveva contaminato col sangue una festa di nozze; oppure, perché Pentesilea, essendo un’amazzone votata alla guerra, era tutto ciò che una donna non poteva e non doveva essere per guadagnarsi i favori della divina protettrice dell’amore. In ogni caso, il maleficio di Afrodite era di una crudeltà sconvolgente: la regina delle Amazzoni sarebbe stata stuprata da qualsiasi uomo l’avesse vista senza armatura.

 

Per sfuggire al senso di colpa, ai tormenti inferti dalle Erinni e alla maledizione di Afrodite, Pentesilea si sarebbe dovuta purificare guadagnandosi in combattimento una gloria immortale.

 

Assistiamo così all’arrivo di Pentesilea sotto le mura di Troia, in aiuto di Priamo, alla guida di dodici splendide vergini amazzoni. Narra Virgilio nell’Eneide: “…Pentesilea furiosa guidava le sue Amazzoni dagli scudi lunati: la vergine guerriera - una cintura d'oro sotto il seno scoperto - ardeva nella mischia ed osava combattere coi guerrieri più prodi.”

 

Pentesilea iniziò così a guerreggiare tra le schiere dei Troiani e il valore delle Amazzoni galvanizzò i Troiani risollevando le sorti di una guerra che sembrava decisa. Conducendo le sortite contro gli assedianti e proteggendo le mura della città, tuttavia, era solo questione di tempo prima che lei e Achille venissero a confronto. Il più valoroso tra gli Achei era irresistibilmente attratto da quella regina guerriera, a sua volta ammaliata dall’eroe nel cui destino intravedeva anche il proprio.

 

Lo scontro tra queste due figure assetate di gloria fu selvaggio e struggente, violento e lussurioso a un tempo. Achille e Pentsilea “rendono talamo la battaglia stessa, la guerra un luogo erotico, dominato da giochi di potere e di dominazione. E sono, infatti, i corpi a lanciarsi in questa sfida, a inseguirsi, a scontrarsi” come animali feroci, forze della natura incontrollabili, esseri dominati dal puro istinto.

Alla fine Achille trafisse a morte l’Amazzone, ma se ne innamorò perdutamente nel momento esatto in cui la vita la stava abbandonando. Spogliandola dell’armatura, come si usava coi nemici sconfitti, l’eroe divenne preda di Eros e della maledizione di Afrodite. Prese la vergine guerriera fra le braccia con delicatezza amorosa e si congiunse a quel corpo esanime nella polvere e nel sangue. Solo il deforme e vile Tersite osò ridere di quello stupro. Achille lo uccise con un pugno. Quindi, attraversando il campo di battaglia con il corpo dell' Amazzone sulle spalle, pretese per lei onori funebri come per Patroclo. Tersite fu  anche malmenato da  Ulisse quando si  permise  di offendere  il re dei re  degli Achei, Agamennone. 

Da un articolo di Cinzia Perrone integrato da chi scrive.

TRATTO DA FB 


Giuseppe Campanella
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