Storia
I SAMPIETRINI
2024-08-17pubblicato da: Giuseppe Campanella
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Roma, fine 800 - Serciaroli col "mazzabecco" pesante tronco di legno conico usato per battere i famosi "Sampietrini".
Il "Serciarolo" (Selciarolo) era l’operaio che si occupava della pavimentazione della strada. Su un fondo di rena, collocava, secondo un disegno ben preciso, i "selci" battendoli con martellone di legno, detto, in romanesco, "mazzapicchio" o "mazzabecco", lungo quasi 1 metro e pesante 20-25 chili. In passato i serciaroli provenivano soprattutto dalla provincia dell'Aquila e lavoravano a Roma stagionalmente. Talvolta i più capaci si facevano un nome... o meglio, venivano identificati con soprannomi che sembrano usciti da un film di Carlo Verdone: "Asso de coppe", il "Tripicchia", "er Gallo", "Mandrella", "Pasqualino di testaccio" e il "Vaccaretto", che doveva essere il più "gagliardo" di tutti: era capace di allineare sul suolo di una strada fino a 6000 selci in un giorno.
Il selcio, si sa, è il "sampietrino", un blocchetto di basalto tagliato a forma di piramide tronca usato per pavimentare le strade a Roma fin dal XVI secolo. Il suo nome nasce da piazza San Pietro, essendo stato usato per la sua pavimentazione decorativa. Utilizzato per ottenere una superficie uniforme e compatta, il sampietrino veniva levigato dall’attrito dei carri. Sisto V utilizzò questo tipo di selciato per la grande sistemazione da lui compiuta tra il 1585 e il 1590 con cui ristrutturò 120 strade. Sulla scia di questo cambiamento nel Seicento il sampietrino fu utilizzato in tutta la città. E anche oggi è così diffuso sulle strade di Roma da far nascere il modo di dire "allustra' li serci" che equivale a camminare oziosamente a zonzo per la città.
Testo fonte: Passeggiate per Roma curiosa
Foto: Pinterest
TRATTO DA FB.
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