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PALAZZOLO ACREIDE
2024-07-31pubblicato da: Giuseppe Campanella
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Il nome di questo comune ha due origini differenti. L'odierna Palazzolo si colloca su di una colonia greca riportata
da Tucidide come Ἄκραι (Ákrai) che, derivando dal greco antico ἄκρα (ákrā), significa "cima, picco, estremità" ma anche
"castello o cittadella che domina una città", latinizzato in Acrae. Acreide è un recupero dotto successivo, volto a dare un
antico lustro alla cittadina.
Il nome attuale trae chiaramente origine dal latino palatium a cui segue il suffisso -olum, diventato quindi "Palatiolum"
Tutt'oggi una delle zone più elevate del comune è chiamata "palazzu". In siciliano il paese è noto semplicemente come Palazzolu
oppure — con la dittongazione tipica dei dialetti siciliani della zona – Palazzuolu e i suoi abitanti vengono detti palazzulisi.
Palazzolo Acreide è sui monti Iblei, e la città greca sorgeva sull'altura del monte Acremonte.
L'esistenza di Palazzolo Acreide viene testimoniata da Tucidide nella Guerra del Peloponneso nel libro VI, era quindi una colonia
siracusana fondata attorno al 664 a.C. (70 anni dopo la fondazione di Siracusa) dagli stessi siracusani.
Della città antica si conservano numerose testimonianze, in particolare un importante edificio teatrale e un complesso di edifici
adiacenti all'agorà greco-romana. Di una strada urbana identifica con il decumano si conserva integro il manto stradale.
Durante il periodo greco la città coniò una moneta con l'effigie della dea Demetra e si arricchì di importanti edifici civili, al
regno di Gerone II, probabilmente nato o cresciuto in questa località, si deve il riordino urbano dell'abitato in epoca ellenistica.
Le ricerche archeologiche hanno evidenziato una fase anteriore alla colonizzazione greca e d'interesse è, a questo proposito, la
necropoli della Pinita un complesso di sepolcri scavati lungo una ripida parete di calcare, che molto si assomiglia alle maestose
sepolture di Pantalica.
Della popolazione che seppellì i propri defunti in questi sepolcri si conosce poco , essi, già svutotati nell'antichità hanno
restituito alcuni manufatti noti all'Orsi, molto interessante è un sepolcro per la caratteristica volta micenea a testimonianza dei
rapporti con il mondo greco ed egeo.. altri luoghi di interesse sono l'antro di Sparno e alcune grotte-sepolcro nei pressi di Baulì.
La città greca sorgeva sull'altura del monte Acremonte, in questa località sono stati nel tempo localizzati un Aphrodision (Heraion?)
e altri edifici religiosi citati nell'iscrizione Kaibel 217. Di notevole importanza storica e il santuario extraurbano di Cibele
identificato dal marchese Paolo d'Albergo e successivamente fatto conoscere dal pittore francese Jean Houel che visitò Palazzolo nel 1777.
«Di ritorno a Palazzolo, visitando le chiese, ho visto in quella di San Sebastiano un quadro di Santa Margherita. È di Vito d'Anna,
pittore di Palermo, ed è una bella opera di questo abile maestro. La composizione e semplice vera, di estrema finezza nei colori e di
grande stile. Sull'altare maggiore della chiesa dei Cappuccini, presso i quali alloggiavano, c'è un quadro di grande valore che
rappresenta San Francesco mentre riceve le stimmate della Mano da Dio. A una bella espressione credo sia stato dipinto dal Monrealese[6].»
Durante il periodo greco la città coniò una moneta con l'effigie della dea Demetra e si arricchì di importanti edifici civili, al regno di
Gerone II, probabilmente nato o cresciuto in questa località, si deve il riordino urbano dell'abitato in epoca ellenistica. Del periodo
romano si conservano parecchie testimonianze tra queste a esempio la base di una statua onoraria dedicata a Caio Verre intercettata da
Gabriele Judica. In epoca tardo antica e cristiana la città accolse una numerosa comunità di cristiani e di ebrei che migrarono dopo
l'editto del 18 giugno 1492 che espelleva dai domini spagnoli le comunità israelitiche.
Del periodo romano si conservano parecchie testimonianze tra queste a esempio la base di una statua onoraria dedicata a Caio Verre
intercettata da Gabriele Judica. In epoca tardo antica e cristiana la città accolse una numerosa comunità di cristiani e di ebrei
che migrarono dopo l'editto del 18 giugno 1492 che espelleva dai domini spagnoli le comunità israelitiche.
Molti degli edifici e dei complessi cimiteriali cristiani furono esplorati e dal Barone Gabriele Judica di Baulì. Delle ricerche
effettuate dal nobile archeologo si conserva una dettagliata relazione in una pregiata edizione del 1819, oggi piuttosto rara,
ma di facile reperimento nelle biblioteche specializzate.
Altri luoghi di interesse sono l'antro di Sparno e alcune grotte-sepolcro nei pressi di Baulì.
Alla presenza dei cristiane delle catacombe urbane dell'Intagliata e dell'Intagliatella, ma anche e soprattutto un cospicuo numero di
catacombe rurali note alla letteratura scientifica. Importanza notevole rivestono in questo contesto le iscrizione greche e cristiane
studiate da Giovanni Pugliese Carratelli. in epoca moderna la città è tornata a essere oggetto di scavi e di studi che hanno favorito
una migliore comprensione della storia dell'abitato antico. Impulso notevole hanno esercitato le ricerche di Clelia Laviosa, Luigi
Bernabò Brea, Beatrice Basile, Salvatore Distefano, Giuseppe Voza, Lorenzo Guzzardi.
La città antica fu distrutta dalle truppe islamiche nell'827 si accamparono nei suoi pressi in attesa di occupare Siracusa.
Di recente le ricerche sono state riprese dall'Università di Varsavia che ha condotto nell'area della città greco-romana alcune
campagne di scavo.
Monumenti e luoghi d'interesse sono, oltre alle chiese di San Paolo e San Sebastiano dichiarate patrimonio dell'umanità da parte
dell'UNESCO:Chiesa di Santa Maria della Medaglia,Chiesa Madre di San Nicola,Chiesa Madonna Annunziata , Chiesa Sant'Antonio, Chiesa
delle Sacre Stimmate di San Francesco, Chiesa di Santa Maria Maddalena, Chiesa dell'Immacolata, con al suo interno una Madonna
col Bambino di Francesco Laurana, risalente al XV secolo, Convento dei Cappuccini e chiesa del Sacro Cuore di Gesù, Castello
Medievale, Catacombe Santa Lucia, Grotta Senebardo,
Intagliata Intagliatella,
Palazzo comunale, Teatro Greco,
I Santoni,
Palazzo Iudica (poi Lapira) (1790) conservava una raccolta di antichità acrensi, ora divise fra Lentini e Siracusa, la cui facciata
è caratterizzata da singolari decorazioni barocche che evidenziano i balconi delle torrette angolari, Palazzo Iudica-Cafici,
caratterizzato da una lunga balconata a 27 mensoloni, considerata da taluni la più lunga al mondo, Museo archeologico Gabriele
Judica, Museo dei viaggiatori in Sicilia, Museo dell'informatica funzionante,
Casa-museo di Antonino Uccello
Contiene un'interessante raccolta di materiale etnografico siciliano. Fu aperto dal fondatore nel 1971. Alla sua morte nel 1979
fu acquistato dalla Regione siciliana. In una frase di Antonino Uccello si racchiude il significato di una vita dedicata alla
memoria della propria terra: Un museo etnografico potrà notevolmente contribuire a salvaguardare almeno in parte il materiale di
studio, a educare e sensibilizzare l'opinione pubblica, per non dire poi degli ovvi vantaggi che se ne dovrebbero ricavare sul
piano scientifico, culturale e turistico.
Ecomuseo Acrense - Centro Studi Iblei
Alla presenza dei cristiane delle catacombe urbane dell'Intagliata e dell'Intagliatella, ma anche e soprattutto un cospicuo numero
di catacombe rurali note alla letteratura scientifica. Importanza notevole rivestono in questo contesto le iscrizione greche e
cristiane studiate da Giovanni Pugliese Carratelli. in epoca moderna la città è tornata a essere oggetto di scavi e di studi che
hanno favorito una migliore comprensione della storia dell'abitato antico. Impulso notevole hanno esercitato le ricerche di
Clelia Laviosa, Luigi Bernabò Brea, Beatrice Basile, Salvatore Distefano, Giuseppe Voza, Lorenzo Guzzardi.
La città antica fu distrutta dalle truppe islamiche nell'827 si accamparono nei suoi pressi in attesa di occupare Siracusa. Di
recente le ricerche sono state riprese dall'Università di Varsavia che ha condotto nell'area della città greco-romana alcune
campagne di scavo.
Nella seduta del 27 giugno 2002 a Budapest, durante la XXVI Sessione Plenaria dell'UNESCO, la chiesa di San Sebastiano[7] e
quella di San Paolo di Palazzolo Acreide sono state dichiarate monumento patrimonio dell'umanità.
Monumenti e luoghi d'interesse
UNESCO white logo.svg Bene protetto dall'UNESCO
Città tardo barocche del Val di Noto (Sicilia sud orientale)
UNESCO World Heritage Site logo.svg Patrimonio dell'umanità
Chiesa di San Paolo - Palazzolo A.(SR).jpg
Tipo architettonico
Criterio C (i) (ii) (iv) (v)
Pericolo no
Riconosciuto dal 2002
Scheda UNESCO (EN) Late Baroque Towns of the Val di Noto (South-Eastern Sicily)
(FR) Scheda
Manuale
Chiese
Le chiese di San Paolo e San Sebastiano sono state dichiarate patrimonio dell'umanità da parte dell'UNESCO.
Basilica di San Paolo;
Basilica di San Sebastiano;
Chiesa di Santa Maria della Medaglia;
Chiesa Madre di San Nicola;
Chiesa Madonna Annunziata;
Chiesa Sant'Antonio;
Chiesa delle Sacre Stimmate di San Francesco;
Chiesa di Santa Maria Maddalena;
Chiesa dell'Immacolata, con al suo interno una Madonna col Bambino di Francesco Laurana, risalente al XV secolo;
Chiesa di San Michele;
Convento dei Cappuccini e chiesa del Sacro Cuore di Gesù.
Architetture
Castello Medievale;
Catacombe Santa Lucia;
Grotta Senebardo;
Intagliata Intagliatella;
Palazzo comunale;
Teatro Greco;
I Santoni;
Palazzo Iudica (poi Lapira) (1790) conservava una raccolta di antichità acrensi, ora divise fra Lentini e Siracusa, la cui
facciata è caratterizzata da singolari decorazioni barocche che evidenziano i balconi delle torrette angolari;
Palazzo Iudica-Cafici, caratterizzato da una lunga balconata a 27 mensoloni, considerata da taluni la più lunga al mondo[8].
Museo archeologico Gabriele Judica
Museo dei viaggiatori in Sicilia
Museo dell'informatica funzionante[9]
Casa-museo di Antonino Uccello. Contiene un'interessante raccolta di materiale etnografico siciliano. Fu aperto dal fondatore
nel 1971. Alla sua morte nel 1979 fu acquistato dalla Regione siciliana. In una frase di Antonino Uccello si racchiude il
significato di una vita dedicata alla memoria della propria terra: Un museo etnografico potrà notevolmente contribuire a
salvaguardare almeno in parte il materiale di studio, a educare e sensibilizzare l'opinione pubblica, per non dire poi degli
ovvi vantaggi che se ne dovrebbero ricavare sul piano scientifico, culturale e turistico.
Ecomuseo Acrense - Centro Studi Iblei
Boleuterion, Akrai
Necropoli dell'Intagliatella, Akrai
Bassorilevo, necropoli dell'Intagliatella, Akrai
Le manifestazioni che hanno un'antica tradizione popolare nel paese sono: le feste in onore di san Paolo, san Sebastiano,
san Michele, l'Addolorata, la Santa Pasqua, il Carnevale e le rappresentazioni del teatro classico.
"L'uscita di San Paolo"
Le feste in onore dei santi si svolgono quasi tutte con uno stesso cerimoniale, ma quelle con il maggior coinvolgimento
popolare sono quella in onore di san Paolo, patrono della città (25 gennaio e 29 giugno), quella di san Sebastiano
(20 gennaio e 10 agosto), quella dell'Addolorata (terza domenica di settembre e venerdì santo) e quella di san Michele
(domenica successiva al 29 settembre, quando questa data non cade di domenica, e 8 maggio).
I festeggiamenti, fino agli anni sessanta, duravano circa una settimana, in quanto per l'occasione si tenevano fiere di
bestiame, note in tutta la Sicilia.
Oggi i festeggiamenti durano tre giorni.
Nel primo giorno si svolgono concerti di musica leggera al giardino pubblico (“a sirata â villa”) solo per San Paolo
(27 giugno) e San Sebastiano (8 agosto).
Nel secondo giorno (“a viggilia”) avviene la svelata del santo nell'altare maggiore della chiesa di appartenenza
(”a sciuta râ càmmira”).
Il terzo giorno è quello dei festeggiamenti veri e propri: le messe solenni, quelle cantate, il panegirico e, alle tredici,
l'uscita del santo dalla chiesa (“a sciuta ri manzjornu”), tra scampanii, fuochi artificiali e lancio di nzareḍḍi, portato,
secondo la tradizione, a spalla (“a spaḍḍa nura”) e seguito da fedeli, soprattutto donne, a piedi nudi (“u viaggiu scausu”),
che adempiono lo scioglimento di un voto. Il santo viene fatto uscire anche di sera verso le ore 20 e condotto per tutto il
paese secondo itinerari tradizionali, accompagnato dalle bande musicali e dai fedeli. I festeggiamenti si concludono nella
tarda notte o nelle prime ore del mattino con l'esibizione di cantanti o altri spettacoli e con il grande finale di fuochi
d'artificio.
Da segnalare infine la festa con processione dell'Immacolata (8 dicembre), ripristinata da qualche anno.
Come tradizioni gastronomiche ricordiamo la "salsiccia palazzolese", le paste di mandorle, la produzione di olio extravergine d'oliva e
anche piatti caratterizzati dai sapori tipici del posto: timo, asparagi, finocchietto selvatico, origano, "ajiti" o "amareḍḍi".
Nel 2002 Palazzolo Acreide è stata insignita del titolo di Patrimonio dell'umanità da parte dell'UNESCO, insieme con le altre città
tardo barocche della Val di Noto.
La cittadina fa inoltre parte del circuito dei borghi più belli d'Italia.
Giuseppe Campanella
Fondatore di Regionando.it
INDICE DEGLI ARTICOLI
LA GROTTA DI VORONYALA ZISA E I SUOI DIAVOLI
GROTTO SHELL
HUACA DEL SOL
THONIS-HERACLEION
CASTELLO ORSINI NEROLA
IL CASTELLO DI VAL
IL CASTELLO DI SCHAUMBURG
IL CANALE DI CORINTO
NINFEO ANTONINO
IL CASTELLO DI TORRECHIARA
IL CASTELLO DI BOBOLICE
PALAIS GARNIER
SKARA BRAE
XICO
UNA STORICA E ANTICA STRADA ROMANA
MONTE RORAIMA
LE GROTTE DI MARMO
IL FIUME TINTO
LA CAPPELLA PALATINA
IL CASTELLO DELL' ABBADIA
PALAZZO CONTARINI
BAGH-E FIN
PALAZZO BELOSELSKY
LA MONTILLA DEL AZUER
LA ROCCA FLEA
EOLIE
SOTTo ROMA
PALAZZOLO ACREIDE
Santa Maria della Vittoria Roma
Un'Occhiata Particolare dell' Etna
LA NAVE VASA
L'OCCHIO del DRAGO
CASTELLO DELLA MAGLIANA
Marina di Siculiana
PALAZZOLO ACREIDE
ORTO BOTANICO DI PALERMO
Il borgo di Montecelio
PALAZZOLO ACREIDE
Il Sacro Ritiro di S. Francesco
Bellegra
Monreale
Monreale
Castel Beseno*
Il Castello di Mussomeli*
Castello di Sperlinga *
Il Castello di Caccamo*
Bellegra
Isernia
Un Angoletto di Cinisi
Isernia:Una città dove Vivere
In Giro Per il Lazio
Il Teatro a 1000 Metri
Tolfa
Tivoli
Rocca di Cave
Palombara Sabina
Palestrina
Nemi
Cave
Castelgandolfo
Castel Madama
Capranica Prenestina
Bellegra
Allumiere
Castello di Resuttano
Un tesoro : La Zisa
I castelli
Molise Interno
A Spasso In Provincia di Roma
Castello di Avio
Larino
Castel Pietra *
Castello del Buonconsiglio
Gela e I Suoi Castelli
Regine Tra Le Montagne
Chieti
CHI SIAMO E COSA FACCIAMO