Guide telematiche sul territorio

PALAZZOLO ACREIDE

2023-09-21
pubblicato da: Giuseppe Campanella
Fondatore di Regionando.it Regionando.eu Regionando.com

Il nome di questo comune ha due origini differenti. L'odierna Palazzolo si colloca su di una colonia greca riportata da Tucidide come Ἄκραι (Ákrai) che, derivando dal greco antico ἄκρα (ákrā), significa "cima, picco, estremità" ma anche "castello o cittadella che domina una città", latinizzato in Acrae. Acreide è un recupero dotto successivo, volto a dare un antico lustro alla cittadina.

Il nome attuale trae chiaramente origine dal latino palatium a cui segue il suffisso -olum, diventato quindi "Palatiolum" Tutt'oggi una delle zone più elevate del comune è chiamata "palazzu". In siciliano il paese è noto semplicemente come Palazzolu oppure — con la dittongazione tipica dei dialetti siciliani della zona – Palazzuolu. I suoi abitanti vengono detti palazzulisi.

Palazzolo Acreide è sui monti Iblei.La città greca sorgeva sull'altura del monte Acremonte.

L'esistenza di Palazzolo Acreide viene testimoniata da Tucidide nella Guerra del Peloponneso nel libro VI, era quindi una colonia siracusana fondata attorno al 664 a.C. (70 anni dopo la fondazione di Siracusa) dagli stessi siracusani.

Della città antica si conservano numerose testimonianze, in particolare un importante edificio teatrale e un complesso di edifici adiacenti all'agorà greco-romana. Di una strada urbana identifica con il decumano si conserva integro il manto stradale.
Durante il periodo greco la città coniò una moneta con l'effigie della dea Demetra e si arricchì di importanti edifici civili, al regno di Gerone II, probabilmente nato o cresciuto in questa località, si deve il riordino urbano dell'abitato in epoca ellenistica.

Le ricerche archeologiche hanno evidenziato una fase anteriore alla colonizzazione greca e  d'interesse è, a questo proposito, la necropoli della Pinita un complesso di sepolcri scavati lungo una ripida parete di calcare, che molto si assomiglia alle maestose sepolture di Pantalica. Della popolazione che seppellì i propri defunti in questi sepolcri si conosce poco , essi, già svutotati nell'antichità hanno restituito alcuni manufatti noti all'Orsi, molto interessante è un sepolcro per la caratteristica volta micenea a testimonianza dei rapporti con il mondo greco ed egeo.

Del periodo romano si conservano parecchie testimonianze tra queste a esempio la base di una statua onoraria dedicata a Caio Verre intercettata da Gabriele Judica. In epoca tardo antica e cristiana la città accolse una numerosa comunità di cristiani e di ebrei che migrarono dopo l'editto del 18 giugno 1492 che espelleva dai domini spagnoli le comunità israelitiche.

Molti degli edifici e dei complessi cimiteriali cristiani furono esplorati e dal Barone Gabriele Judica di Baulì. Delle ricerche effettuate dal nobile archeologo si conserva una dettagliata relazione in una pregiata edizione del 1819, oggi piuttosto rara, ma di facile reperimento nelle biblioteche specializzate.

Altri luoghi di interesse sono l'antro di Sparno e alcune grotte-sepolcro nei pressi di Baulì.

Alla presenza dei cristiane delle catacombe urbane dell'Intagliata e dell'Intagliatella, ma anche e soprattutto un cospicuo numero di catacombe rurali note alla letteratura scientifica. Importanza notevole rivestono in questo contesto le iscrizione greche e cristiane studiate da Giovanni Pugliese Carratelli. in epoca moderna la città è tornata a essere oggetto di scavi e di studi che hanno favorito una migliore comprensione della storia dell'abitato antico. Impulso notevole hanno esercitato le ricerche di Clelia Laviosa, Luigi Bernabò Brea, Beatrice Basile, Salvatore Distefano, Giuseppe Voza, Lorenzo Guzzardi.

La città antica fu distrutta dalle truppe islamiche nell'827 si accamparono nei suoi pressi in attesa di occupare Siracusa.
Di recente le ricerche sono state riprese dall'Università di Varsavia che ha condotto nell'area della città greco-romana alcune campagne di scavo.


Monumenti e luoghi d'interesse sono, oltre alle  chiese di San Paolo e San Sebastiano dichiarate patrimonio dell'umanità da parte dell'UNESCO:Chiesa di Santa Maria della Medaglia,Chiesa Madre di San Nicola,Chiesa Madonna Annunziata , Chiesa Sant'Antonio, Chiesa delle Sacre Stimmate di San Francesco, Chiesa di Santa Maria Maddalena, Chiesa dell'Immacolata, con al suo interno una Madonna col Bambino di Francesco Laurana, risalente al XV secolo,  Convento dei Cappuccini e chiesa del Sacro Cuore di Gesù, Castello Medievale, Catacombe Santa Lucia, Grotta Senebardo, Intagliata Intagliatella,Palazzo comunale, Teatro Greco.


     
I Santoni,

Palazzo Iudica (poi Lapira) (1790) conservava una raccolta di antichità acrensi, ora divise fra Lentini e Siracusa, la cui facciata è caratterizzata da singolari decorazioni barocche che evidenziano i balconi delle torrette angolari, Palazzo Iudica-Cafici, caratterizzato da una lunga balconata a 27 mensoloni, considerata da taluni la più lunga al mondo, Museo archeologico Gabriele Judica, Museo dei viaggiatori in Sicilia, Museo dell'informatica funzionante, 

 

Casa-museo di Antonino Uccello

Contiene un'interessante raccolta di materiale etnografico siciliano. Fu aperto dal fondatore nel 1971. Alla sua morte nel 1979
fu acquistato dalla Regione siciliana. In una frase di Antonino Uccello si racchiude il significato di una vita dedicata alla
memoria della propria terra: Un museo etnografico potrà notevolmente contribuire a salvaguardare almeno in parte il materiale di
studio, a educare e sensibilizzare l'opinione pubblica, per non dire poi degli ovvi vantaggi che se ne dovrebbero ricavare sul
piano scientifico, culturale e turistico.
Ecomuseo Acrense - Centro Studi Iblei


Boleuterion, Akrai

 

 Necropoli dell'Intagliatella, Akrai

 


 

Bassorilevo, necropoli dell'Intagliatella, Akrai

 


Le manifestazioni che hanno un'antica tradizione popolare nel paese sono: le feste in onore di san Paolo, san Sebastiano, san Michele, l'Addolorata, la Santa Pasqua, il Carnevale e le rappresentazioni del teatro classico.


"L'uscita di San Paolo"
Le feste in onore dei santi si svolgono quasi tutte con uno stesso cerimoniale, ma quelle con il maggior coinvolgimento popolare sono quella in onore di san Paolo, patrono della città (25 gennaio e 29 giugno), quella di san Sebastiano (20 gennaio e 10 agosto),  quella dell'Addolorata (terza domenica di settembre e venerdì santo) e quella di san Michele (domenica successiva al 29 settembre,  quando questa data non cade di domenica, e 8 maggio).

I festeggiamenti, fino agli anni sessanta, duravano circa una settimana, in quanto per l'occasione si tenevano fiere di bestiame, note in tutta la Sicilia. Oggi i festeggiamenti durano tre giorni. Nel primo giorno si svolgono concerti di musica leggera al giardino pubblico (“a sirata â villa”) solo per San Paolo (27 giugno) e San Sebastiano (8 agosto). Nel secondo giorno (“a viggilia”) avviene la svelata del santo nell'altare maggiore della chiesa di appartenenza (”a sciuta râ càmmira”) Il terzo giorno è quello dei festeggiamenti veri e propri: le messe solenni, quelle cantate, il panegirico e, alle tredici, l'uscita
del santo dalla chiesa (“a sciuta ri manzjornu”), tra scampanii, fuochi artificiali e lancio di nzareḍḍi, portato, secondo la tradizione, a spalla (“a spaḍḍa nura”) e seguito da fedeli, soprattutto donne, a piedi nudi (“u viaggiu scausu”), che adempiono lo scioglimento di un voto. Il santo viene fatto uscire anche di sera verso le ore 20 e condotto per tutto il paese secondo itinerari tradizionali, accompagnato dalle bande musicali e dai fedeli. I festeggiamenti si concludono nella tarda notte o nelle prime ore del mattino con l'esibizione di cantanti o altri spettacoli e con il grande finale di fuochi d'artificio.

Da segnalare infine la festa con processione dell'Immacolata (8 dicembre), ripristinata da qualche anno. Come tradizioni gastronomiche ricordiamo la "salsiccia palazzolese", le paste di mandorle, la produzione di olio extravergine d'oliva e anche piatti caratterizzati dai sapori tipici del posto: timo, asparagi, finocchietto selvatico, origano, "ajiti" o "amareḍḍi".

Qualità della vita
Nel 2002 è stata insignita del titolo di Patrimonio dell'umanità da parte dell'UNESCO, insieme con le altre città tardo barocche del Val di Noto.

La cittadina fa inoltre parte del circuito dei borghi più belli d'Italia.

 


Giuseppe Campanella
Fondatore di Regionando.it